Ponte Dentale su Denti Naturali o su Impianti a Sassuolo – Modena
Definizione
Un ponte dentale è una proposta che fa il professionista a quel paziente cui vengono a mancare uno o più denti. Tradizionalmente un ponte è – in alcuni casi – da intendersi come una alternativa all’inserimento di un impianto dentale. Nel caso di un ponte «tradizionale» vengono limati i due denti adiacenti alla zona edentula per fissare una protesi di tre o più elementi, mentre nel caso di un ponte su impianti si tratta di una tipologia analoga, ma ancorata a degli impianti in titanio, anziché a dei denti naturali. Ogni tipologia protesica, atta a sostituire degli elementi dentali naturali comporta dei pro e dei contro che vengono puntualmente esposti dai nostri esperti durante la prima visita per dare al paziente un quadro completo che gli permetta di scegliere ciò che più si addice al caso suo.
Ma la domanda che molti si pongono è: «che vantaggi offre un ponte dentale»?
Resa estetica: sicuramente, quando le circostanze lo richiedono, un ponte dentale permette di raggiungere un risultato estetico che offre al paziente l’opportunità di avere una dentatura lineare e uniforme, sia dal punto di vista del colore che della forma, dato che il ponte dentale viene eseguito dal professionista che lavora a stretto contatto con odontotecnici che utilizzano tecnologie all’avanguardia per la realizzazione di protesi così credibili da adattarsi perfettamente al resto della dentatura naturale.
Praticità di esecuzione: in un’unica soluzione, grazie a questa tecnica oramai consolidata da anni, è possibile sostituire tre o più elementi dentari.
E per chi si domanda: «quali svantaggi può avere un ponte dentale»?…
Ogni tipologia protesica è da intendersi come la soluzione ad un problema, e questa soluzione può comportare pro e contro. Ad esempio, se parlassimo del classico ponte dentale su denti naturali, dovremmo immaginare un vero e proprio ponte che per sorreggersi necessita di almeno due pilastri; in questo caso è la natura a fornirceli, vale a dire i due denti adiacenti alla zona priva di un dente che dovranno essere opportunamente trattati dal dentista-protesista tramite limatura, in modo tale da poter sorreggere il ponte dentale.
Per un dente che viene a mancare viene consigliato in prima istanza l’inserimento di un impianto dentale in titanio per ripristinare quella singola zona, appunto perché si cerca di essere il più conservativi possibile nei confronti del paziente, quindi si cerca di fare il possibile per non limare i denti adiacenti. Si tenga presente però che un dente perso ha portato via con sé anche la radice, e che con il tempo l’osso di quella zona tenderà a ritirarsi, rendendo sempre più complesso intervenire con l’inserimento di un impianto.
Per questo motivo già in sede di prima visita nel nostro centro dentistico di Sassuolo – Modena, dopo un accurato studio del cavo orale, quando è prevista l’estrazione di un dente consigliamo di non fare trascorrere troppo tempo al suo reinserimento tramite la tecnica della implantologia osteointegrata.
Quando si decide di ripristinare un dente grazie alla implantologia si deve attendere alcuni mesi per la completa integrazione dell’impianto nell’osso, e solo a quel punto verrà realizzata la corona, ovvero il dente vero e proprio da caricare sull’impianto. Durante la masticazione l’osso adiacente alle pareti dell’impianto verrà costantemente stimolato, garantendo un costante rinnovo delle cellule che scongiura il riassorbimento, come nei casi in cui non si interviene in una zona edentula.
Ricorrendo alla implantologia i denti adiacenti alla zona interessata da parziale edentulìa non dovranno essere limati, a tutto vantaggio del paziente che otterrà una terapia più conservativa, oltre che riabilitativa rispetto al classico ponte dentale su denti naturali.
Riassumendo: in prima istanza, quando le condizioni di salute del paziente lo permettono e si è in presenza del giusto quantitativo di osso, si propone sempre una riabilitazione mediante l’implantologia, la quale ha di contro rispetto alle più vetuste tecniche quella di allungare di alcuni mesi l’attesa per la consegna delle protesi definitive, e un approccio più incentrato alla chirurgia di media invasività e complessità, anche se al giorno d’oggi in un centro dove si eseguono costantemente interventi di questo tipo si arriva a dire che si tratta di interventi di routine che hanno, sì, un po’ più di invasività, ma che a terapia ultimata garantiscono un risultato qualitativamente migliore.
Quali sono le fasi per realizzare un ponte dentale?
In prima istanza il dentista esamina accuratamente la zona in cui si è perso il dente, si sincera che non vi siano residui di radice, e in quel caso procede alla loro rimozione. A questo punto si procede alla limatura dei denti adiacenti che serviranno da pilastri per il ponte, e su questi pilastri cementa un primo ponte provvisorio in resina che il paziente porterà per alcuni giorni.
In una seconda seduta il dentista osserva la completa guarigione dei tessuti e procede con una impronta definitiva di estrema precisione che servirà ai nostri odontotecnici per avere un calco perfetto della dentatura del paziente.
Per finire vi è la consegna del ponte che viene realizzato dai nostri laboratori in tempi molto ragionevoli. In questa seduta il dentista prova il ponte sui denti pilastro e si sincera che questo permetta una corretta occlusione delle due arcate superiore ed inferiore, della giusta armonia delle dimensioni dei denti, quindi della loro resa estetica, e infine lo cementa.
Quali differenze ci sono fra un ponte cementato e un ponte su impianti dentali?
Oltre al classico ponte su denti naturali di cui ci siamo occupati nei paragrafi precedenti esiste anche un altro tipo di ponte chiamato nel gergo dei dentisti Maryland Bridge. Il Maryland è un ponte che viene adottato in alcuni casi quando il paziente non può sottoporsi alla implantologia per ripristinare un solo dente mancante, e non intende limare i due denti adiacenti. In questo caso verrà prodotta una protesi della dimensione di una sola corona dotata di due alette che verranno cementate dietro ai due elementi adiacenti la zona da ripristinare, senza la necessità di limare né di devitalizzare questi ultimi come avviene per il ponte tradizionale.
Se i denti da ripristinare sono più di uno e non vi è la possibilità di ancorarsi a dei denti naturali capaci di fungere da pilastro, allora si ricorre all’inserimento di due impianti sui quali verranno avvitati due pilastri di titanio, detti abutment, o monconi, che sorreggeranno il ponte.
Talvolta in presenza di più possibilità per ripristinare dei denti mancanti il paziente rischia di disorientarsi. Sarà cura del professionista spiegare al paziente le opzioni migliori che tengano conto dello stato di salute del paziente, della anatomia del suo cavo orale, e del risultato che si vuole ottenere tenendo conto dell’impegno che il paziente è disposto ad affrontare dopo avere compreso i pro e i contro di ogni singola terapia, e infine dell’impegno economico.
Per questo motivo, pur dedicando tempo e lavoro nello scrivere articoli che riguardano le varie terapie, raccomandiamo al paziente che necessita di cure odontoiatriche di mettersi in contatto con noi per eseguire una prima visita. In questa breve seduta che costa solo un’ora di tempo al paziente sarà più semplice comprendere quali possibilità si possono proporre per esaudire il desiderio di chi si rivolge a noi, e magari rilasciare due o tre soluzioni possibili che saranno messe a confronto.
Se desiderate ricevere maggiori informazioni sul Ponte Dentale su Impianti o volete fissare una prima visita con la nostra équipe medica, potete chiamarci al numero 0536 807171 dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 19:00, oppure potete compilare il modulo che trovate qui a fianco per essere ricontattati dal personale di Odontoiatrica San Damiano.
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6 variabili fondamentali da tenere in considerazione quando si parla di igiene dentale:

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