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Igiene Orale e Protesi Fisse su Impianti a Sassuolo – Modena

In questo articolo risponderemo diffusamente a tutti coloro che ci chiedono come mantenere un buono stato di salute della bocca dopo avere effettuato la Terapia Implantare. Affinché permangano le giuste condizioni di salute che garantiscano nel tempo la durata degli impianti dentali, è di fondamentale importanza mantenere anzitutto una buona igiene orale domestica. Così come facevamo con i denti naturali, anche quelli artificiali della protesi fissa su impianti dovranno essere opportunamente lavati con spazzolino e dentifricio al termine di ogni pasto, aiutandosi a rimuovere i residui di cibo fra dente e dente con del filo interdentale, del quale si consiglia l’uso almeno una volta al giorno.

Così come i denti naturali possono essere affetti da diverse patologie a causa dell’incuria, anche gli impianti possono essere compromessi se non si rispettano delle sane abitudini di igiene domestica quotidiana, e delle sedute periodiche di controllo e ablazione del tartaro da parte del dentista di fiducia.

Ma quali consigli dare per una corretta igiene orale a chi è portatore di protesi fissa?

La risposta in realtà è abbastanza semplice: che si tratti di denti naturali o di protesi fisse (denti artificiali) talvolta cambia il modo in cui ci laviamo i denti, tuttavia le regole restano più o meno le stesse:

lavarsi i denti per almeno tre minuti al termine di ogni pasto;

– aiutarsi con del filo interdentale fra dente e dente almeno una volta al giorno per rimuovere i residui di cibo nelle zone meno accessibili;

– aiutarsi con uno scovolino per entrare negli spazi più ampi fra dente e dente;

– a seconda della tipologia protesica (ad esempio la Toronto Bridge) utilizzare un idropulsore;

– recarsi dal dentista per una seduta periodica di igiene e check-up professionale che a seconda dei casi può variare tra i quattro e i sei mesi: sarà il professionista di riferimento a consigliare al meglio a seconda dei casi.

 

Come scegliere il giusto spazzolino da denti?

Al primo posto vi è sempre l’igiene domestica quotidiana, e per farla al meglio occorre scegliere il giusto spazzolino da denti. I pazienti portatori di protesi fissa devono scegliere uno spazzolino che abbia queste caratteristiche:

– la testina ed il manico dello spazzolino dovranno essere sul medesimo asse, in modo tale da spazzolare l’intera superficie del dente;

– lo spazzolino dovrà permettere uno spazzolamento delicato ed efficiente, per questo è bene sceglierne uno dotato di morbide setole artificiali e dalla estremità arrotondata.

– la  testina dovrà avere dimensioni contenute, in modo tale da permetterle di raggiungere le zone di più difficile accesso nelle arcate dentarie.-

Qual è il corretto utilizzo dello spazzolino manuale?

Posizionare lo spazzolino sotto un piccolo getto d’acqua di lavandino per inumidire le setole. Iniziare lo spazzolamento mantenendo le setole a contatto con il dente e la gengiva a 45° (gradi). Le setole dovranno ruotare con movimenti circolari che partiranno dalla gengiva verso l’estremità del dente, e solo in questa direzione. Dovranno essere evitati gli spazzolamenti orizzontali: non servono a rimuovere efficacemente i residui di cibo, ma sono persino dannosi per i tessuti gengivali, provocando nel tempo delle recessioni della gengiva stessa dalla natura irreversibile. Nei casi invece di spazzolamento troppo aggressivo possono verificarsi persino delle abrasioni ai danni dello smalto dentale. Per una corretta detersione si raccomanda uno spazzolamento dei denti per almeno tre minuti tra un pasto e l’altro.

 

 

Come detergere al meglio negli spazi interdentali?

Come abbiamo scritto poco sopra, per chi porta protesi fisse su impianti cambiano alcuni dettagli, ma concettualmente occorre prestare le stesse cautele che si avrebbero con i denti naturali. Per questi ultimi oltre a spazzolare i denti con spazzolino e dentifricio, si passa del filo interdentale fra dente e dente; chi porta delle protesi fisse farà qualcosa di analogo, ma utilizzerà un particolare filo chiamato super floss. Il super floss è un filo interdentale simile a una stringa per scarpe, dato che ha una estremità rigida per favorirne l’inserimento tra dente e dente, e una parte spugnosa, quella che esercita il vero e proprio lavoro di detersione interdentale in corrispondenza degli impianti dentali.

Come si utilizza il super floss?

Immaginate una stringa per scarpe… la parte rigida servirà al suo inserimento dentro l’asola, e il resto servirà ad allacciarvi le scarpe… Ecco, il super floss ha un principio analogo, ma lo usiamo per l’igiene orale. Quindi utilizzeremo la parte rigida per inserire il filo tra dente e dente, dall’esterno del cavo orale verso l’interno. Superata l’estremità del dente da detergere occorrerà trascinare il filo finché la parte spugnosa non aderirà alle pareti della protesi su impianto. Per una corretta detersione il filo dovrà circondare la base dell’impianto come un ferro da cavallo, e praticando dei movimenti delicati si riuscirà a rimuovere la placca che circonda la zona.

ATTENZIONE! Al fine di non provocare delle lesioni gengivali si raccomanda di non esercitare dei movimenti avanti-indietro (tipo a “lima”).

Poco sopra dicevamo che per detergere meglio gli spazi interdentali più ampi è opportuno dotarsi di uno scovolino.

Uso dello scovolino

Chi non avesse dimestichezza con questo piccolo strumento di detersione che offre anche il beneficio di massaggiare delicatamente la gengiva, le prime volte può chiedere consiglio al dentista di fiducia che lo aiuterà anzitutto nella scelta. La prima cosa da fare è appunto scegliere lo scovolino della giusta misura, dato che lo spazio interdentale varia da soggetto a soggetto, e che le setole dello scovolino per lavorare al meglio devono aderire alla superficie dei denti. Un metodo per capire se la misura è quella giusta sta nel percepire se lo spazio interdentale è occupato totalmente dalle setole dello scovolino, il quale dovrà fare una lieve resistenza durante l’entrata, quanto basta per aderire bene, ma senza provocare dolori e sanguinamenti gengivali.

   Se si parte dall’arcata superiore occorre spingere lo scovolino dall’alto verso il basso, praticando un movimento orizzontale; nell’arcata inferiore faremo l’inverso, praticando dei movimenti dal basso verso l’alto.

   I pazienti che portano protesi fisse su impianti dovranno dotarsi solo di scovolini composti da materiali gommosi o plastici. La durata dello scovolino è relativa come quella di uno spazzolino: dovrà essere sostituito quando si presentano i normali segni di usura.

 

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