In questo articolo parleremo della tanto discussa placca dentale,
partendo dalla sua definizione, per poi chiarire il modo in cui si forma e cosa
è opportuno sapere per poterla rimuovere al meglio.
Che cos’è la placca dentale?
Il termine placca dentale è entrato nell’uso
quotidiano di ognuno di noi anche grazie alle tante campagne di
sensibilizzazione che riguardano la prevenzione e la salute dei nostri denti,
ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Si tratta di una biopellicola orale,
detta anche placca batterica o patina dentale, ovvero una
sostanza dalla natura appiccicosa e dall’aspetto opalescente che va ad
attecchire sia in prossimità della gengiva che sulla superficie dentale, in
particolare negli spazi tra un dente e l’altro, ma persino sulle superfici
occlusali dei denti, e nelle piccole cavità dello smalto, rappresentando un
serio pericolo
per la salute dei nostri denti.
Come si origina la placca dentale?
La placca dentale si origina tramite alcuni stadi
intermedi. Sulle prime si assiste ad uno stadio in cui la placca non è ancora
strutturata. Questo primo stadio è caratterizzato dalla formazione di un film
che contiene macromolecole quali le glicoproteine salivari,
e sostanze
idrofobe.
…ecco perché viene chiamata anche «placca batterica»…
Successivamente la presenza di questa formazione
inizia ad alterare la superficie dentale, facilitando l’attacco di germi e
batteri quali i fusobatteri, gli
streptococchi e gli actinobatteri presenti nella cavità orale che, facilitati
da particolari strutture proteiche, compiono una azione aggregante, per poi
attaccare le superfici dentali.
La placca dentale, se non viene rimossa, piano piano
aumenta di spessore grazie alla proliferazione di batteri che si moltiplicano
sulla superficie dei nostri denti, e passa ad uno stadio più complicato grazie
all’apporto di materiale cellulare presente nella bocca, e di sostanze
contenute nella saliva. Si assiste così ad una irritazione e corrosione delle
superfici dentali che entrano a contatto con queste sostanze acide.
Lo smalto dentale, che svolge una azione di
protezione di tutta la superficie dei denti, inizia ad essere più rarefatto, e
tende a sgretolarsi, lasciando che queste sostanze penetrino negli strati del
dente che stanno al di sotto.
L’origine del tartaro
I dentisti da sempre raccomandano di sottoporsi a
visite periodiche di controllo e sedute di igiene orale professionale, almeno
una volta ogni sei mesi, al fine di intercettare preventivamente l’insorgenza
di eventuali problematiche a danno della dentizione. Una scarsa igiene orale
domiciliare, spesso è accompagnata dalla mancata osservanza di
certe raccomandazioni, quindi accade che la placca dentale resta al suo posto,
si mineralizza e si trasforma in tartaro, una concrezione più insidiosa che se
lasciata agire può portare a problematiche parodontali.
Consigli per una corretta rimozione della placca dentale
Il primo sostegno alla salute dei nostri denti si
compie a livello domestico, ricordandosi di detergere i denti al termine di
ogni pasto, in particolar modo la sera, prima di andare a dormire, dato che
durante il sonno i batteri della placca svolgono la loro azione con più
facilità.
È fondamentale eseguire un buono spazzolamento dei
denti con il giusto spazzolino, il quale dovrà essere inclinato
a quarantacinque gradi, e dovrà muoversi in una sola direzione, dal bordo della
gengiva fino alla fine della superficie del dente. Lo spazzolino deve essere
cambiato periodicamente, quando le setole appaiono logore.
È opportuno aiutarsi con del filo interdentale,
al fine di rimuovere correttamente i residui di cibo fra dente e dente.
Anche sulla superficie della lingua
si vanno ad annidare i batteri, quindi
dovrà essere pulita con lo spazzolino.
Per completare una buona igiene orale domiciliare è
opportuno risciacquarsi il cavo orale con un buon colluttorio
presente in commercio.
Solo così sarà possibile rimuovere dai denti e dalle
gengive quella pellicola di batteri che abbiamo descritto nei paragrafi
precedenti, prima che si rafforzi e inizi a compromettere i tessuti dentali e gengivali,
ma è importante ricordare che anche le persone più attente non riescono a
rimuovere del tutto la placca ed il tartaro durante l’igiene quotidiana, quindi
resta di fondamentale importanza rivolgersi al proprio dentista di fiducia per
una seduta di igiene dentale professionale con ablazione del tartaro e check-up
almeno una volta ogni sei mesi.
Intercettare
precocemente eventuali problematiche, cioè prima che queste causino dei danni
ai denti, in fondo non è poi così difficile: ricordiamo che una visita
di controllo periodica dal dentista, ed una seduta di igiene
professionale con ablazione del tartaro, resteranno sempre
i migliori sostenitori della salute dei nostri denti.
Odontoiatrica San
Damiano ha sempre attiva una campagna di sensibilizzazione in tal proposito,
proponendo a tutti coloro che non sono ancora nostri pazienti l’opportunità di
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